Un parere sulla mostra milanese
Cari lettori,
oggi ci occupiamo di “consigli
artistici”. Con questo post, infatti, vorrei parlarvi di una mostra
che ho appena visitato a Milano, presso Palazzo Reale.
Il protagonista di questa
esposizione è Maurits Cornelis Escher, incisore e disegnatore
olandese vissuto tra il 1898 ed il 1972.
Visitando la mostra, si ha
l'impressione di essere guidato, grazie all'artista, in un percorso
di conoscenza fatto di nuove scoperte. Vediamo insieme quali!
L'Italia
Forse non è noto a tutti, ma
l'artista, arrivato nel Sud Italia all'inizio del '900 con l'idea di
completare la sua istruzione, vi è poi rimasto per diversi anni,
sposandosi e radicando lì la sua famiglia.
Le opere di Escher illustrano
alla perfezione il grande amore che egli ha sempre avutoper l'Italia,
in modo particolare per la Calabria, sua terra di adozione. Le
protagoniste di molti suoi disegni sono località come Scanno o
Tropea, rappresentate dall'alto oppure tra i vicoli, con un realismo
ed una cura per i dettagli che, nei decenni di cubismo e surrealismo,
lasciano il visitatore molto stupito.
La matematica
In una delle sue opere più
famose, egli ritrae un uomo in una pinacoteca, nell'atto di osservare
un quadro...di se stesso, che osserva un quadro. È quello che è
stato definito (ispirandosi ad una pubblicità simile) “effetto
Droste”: una scena dentro alla scena, dentro alla scena… e così
via, ripetendosi all'infinito.
Per rendere più creativo un simile
effetto, egli aggiunge anche una sorta di spirale che deforma gli
oggetti rappresentati. Nel momento in cui egli disegna quest'opera,
non sa ancora di avere creato una curva che poi verrà studiata dai
matematici.
È così che, grazie alla
genialità di Escher, l'arte diventa oggetto di calcolo.
Le scienze
Escher, in moltissime delle
sue opere, si dimostra un possibile ottimo scienziato naturalista. Se
i suoi disegni più famosi presentano principalmente animali
stilizzati, le sue prime opere si soffermano invece su fiori,
uccelli, rane, insetti posti in primissimo piano e rappresentati con
abbondanza di dettagli.
Com'è noto, il disegno è un
ottimo punto di partenza per l'osservazione scientifica.
Come con la matematica,
dunque, Escher fa uso della sua arte per avvicinarsi ad un'altra
disciplina.
Il latino
Una delle prime opere
presentate nel corso della mostra è una serie intitolata
“Emblemata”, cioè Simboli: in ognuno dei disegni che la
compongono è rappresentato un determinato oggetto o animale, con una
frase in latino che lo descrive in modo evocativo.
Notevoli la farfalla (“simbolo
di immortalità oltremodo fragile”), la rana (“il silenzio è più
grande di ogni strepito”) ed il crocevia (“tutte le strade sono
precluse, tranne una”).
Una vera chicca per i
classicisti (e non solo).
L'architettura “creativa”
Nell'opera “Il belvedere”,
il soggetto ritratto sembrerebbe apparentemente semplice: uomini e
donne salgono le scale di un palazzo posto su un'altura per poter
ammirare la splendida vista sottostante.
Ad una più attenta
osservazione, però, ci si rende conto che qualcosa non va: una delle
colonne posteriori ha inizio, per l'appunto, dal retro dell'edificio,
ma ha il suo termine nella parte anteriore, il che è razionalmente
impossibile.
Molte rappresentazioni
dell'artista giocano su queste costruzioni architettoniche deformate,
disegnate con una maestria così strabiliante che l'osservatore, il
più delle volte, fatica ad accorgersene.
Il Medioevo
Ci si potrebbe aspettare che
un artista per tanti versi innovativo come Escher sia molto
concentrato sull'epoca in cui vive e, anzi, sia con gli occhi puntati
al futuro.
Egli, invece, in molte sue opere sorprende tutti e mostra
uno spiccato interesse nei confronti di un'epoca che, all'inizio del
XX secolo, non è più tanto ammirata e studiata: il Medioevo.
Moltissime delle sue opere a
tema architettonico hanno per protagonisti dei palazzi medioevali,
per non parlare delle persone, vestite rigorosamente con i costumi
dell'epoca. Decisamente una scelta inusuale!
Gli effetti ottici
La mostra permette al
visitatore non solo di conoscere l'artista, ma anche di intervenire
per comprendere meglio le sue creazioni. In molte delle sale ci sono,
infatti, alcuni pannelli interattivi che spiegano gli effetti ottici
più utilizzati da Escher.
Molte delle sue opere, per esempio, sono
giocate sull'idea di riempire tutti gli interstizi, in modo che, se
ci si focalizza, per esempio, su ciò che è dipinto di bianco,
saltano all'occhio determinati soggetti, mentre se ci si concentra su
ciò che è dipinto di nero se ne notano altri.
Questo è solo uno dei molti
stratagemmi di Escher, che si rivela un vero illusionista dell'arte.
La fantasia
Gli effetti ottici non
bastano: per creare simili opere, infatti, ci vuole anche una
notevole creatività. È quello che dimostra l'ultimo quadro della
mostra, Metamorfosi II, che presenta una serie di oggetti ed
animali che si trasformano l'uno nell'altro a partire da
semplicissimi quadretti bianchi e neri.
È proprio la fervida fantasia
dell'artista ad avere dato vita ad una vera e propria Escher
mania: sono tantissime le pubblicità, le copertine dei libri e
persino quelle dei dischi che si sono ispirate a ciò che questo
eclettico disegnatore ha sperimentato.
La mostra rimarrà a Palazzo
Reale fino al 22 gennaio, quindi avete ancora un bel po' di tempo per
fare un giro!
Qualcuno di voi è andato? Che
cosa ne pensate?
Personalmente l'ho apprezzata
moltissimo e mi sono anche divertita nelle aree più “interattive”
. A quest'ultimo proposito, se volete capire di che cosa parlo, ho
messo qualche foto sul mio profilo Instagram (link nella zona destra
della home page).
Fatemi sapere se vi ho
incuriosito e se pensate di andare!
Grazie per la lettura ed al
prossimo post :-)
Ciao! Non conoscevo questo artista e devo dire che ha realizzato opere davvero particolari. Mi ha colpito molto quello dell'uomo ritratto nella pinacoteca e anche il fatto che molti suoi lavori presentino elementi medievali, epoca per me sempre interessante.
RispondiEliminaSono rimasta affascinata da queste opere e mi fa piacere pensare di avere tempo fino al 22 gennaio per vederle. Roma-Milano in fondo non è una distanza enorme :) Grazie davvero di avermi fatto conoscere questo artista, è stato un piacere leggere questo post ^_^
Ciao Maria! Eh no, Roma-Milano non è una distanza così enorme, se si ha tempo e modo! Io sono già stata a Roma, ma l'idea di ritornare mi alletta sempre!
EliminaQuanto a Escher, anche io lo conoscevo molto poco prima di questa mostra, ma devo ammettere che sono rimasta colpita.
Io ho conosciuto Escher proprio grazie al prof di matematica delle medie, sono veramente incredibili! Non non sapevo avesse abitato qui in Italia! Mi sembra uno stile così "nordico" che mi è difficile immaginarlo vivere nel sud Italia XD ma allo steso tempo, ovviamente, fa anche piacere :)
RispondiEliminaCiao Sara!... Pensa che nelle sale della mostra erano riportati anche degli estratti di sue lettere in cui parla con passione della Calabria, come se fosse il posto più bello del mondo! Il Sud Italia era proprio il suo posto del cuore...
Eliminawow un artista fantastico, gli effetti ottici poi mi incantano sempre :-D
RispondiEliminasarebbe bello andare alla mostra... se solo abitassi più vicino!!
Ciao Angela! Gli effetti ottici sono WOW dal vivo! Ma tu dove abiti? :-)
EliminaAnche a me sarebbe piaciuto visitare questa mostra nelle prime settimane e godermela lontano dal caos delle feste, ma l'importante è esserci stata: esperienza più che positiva! :)
RispondiEliminaProbabilmente quando sono andata io non c'era ancora la confusione che hai trovato tu...comunque concordo, l'importante è averla vista! :-)
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