Un viaggio tra i luoghi comuni sui letterati da sfatare
Cari lettori,
la maggior parte di voi conosce già il mio percorso di formazione e di lavoro. Per chi ancora non lo sapesse, io mi sono laureata prima in Lettere e poi in Filologia moderna, ed al momento lavoro come insegnante.
Fin dai tempi del liceo, una parte di me si è sempre sentita “letterata”, e credo, inconsciamente, di avere sempre saputo quale fosse la mia strada.
Tuttavia, nel corso di questi anni ho dovuto, mio malgrado, avere a che fare con tante frasi di circostanza, luoghi comuni e pregiudizi che nessun letterato vorrebbe sentire mai.
Ho deciso così di riportare qua sotto i più sentiti, spiegando brevemente perché non sono veri. Spero di riuscire a sfatare qualche mito.
Ecco dunque le frasi che noi letterati/studenti di Lettere/appassionati di materie umanistiche siamo stufi di sentirci ripetere!
1) "Perché hai scelto Lettere? Vuoi fare l'insegnante?"
Idea comunissima e sbagliatissima. È vero, c'erano alcuni miei compagni di corso che fin dal primo semestre del primo anno erano decisi ad insegnare dopo la laurea.
Li conosco bene: sono quelli che ora non stanno insegnando affatto.
Perché?, direte voi. Perché il mondo del lavoro, nel settore umanistico, è complesso e sfaccettato. Puoi lavorare come ufficio stampa, negli eventi, nell'editoria, nel marketing ed in mille altri campi.
E sì, puoi anche insegnare. Ma tutto quello che ti capiterà, in questi anni tumultuosi, è soltanto una grandissima botta di fattore C.
Non siamo più ai tempi dei nostri genitori e non si può più scegliere comodamente il lavoro della propria vita.
Si può invece, fortunatamente, selezionare un corso di laurea che ci appassiona, come Lettere.
Dopodiché, sarà quel che sarà.
2) "Lettere è una facoltà semplice. Basta studiare."
Ok, caro signore/signora che mi hai detto questa frase.
Studia un autore. Ce l'hai fatta? Facile, no?
Bene, ora studiane un altro. Ed un altro. Ed un altro ancora.
Continua così per 3 volumi di 800 pagine l'una.
Considera che ogni autore occupa una di queste pagine e che all'esame possono iniziare a chiedertene una qualunque, e mandarti via se non la sai.
Ripeti questo processo per ogni singolo esame.
È ancora facile?
3) "Con Lettere sarai disoccupata a vita!"
Non mi risulta proprio. Al contrario, le facoltà più inflazionate sembrano essere, ultimamente, quelle che forniscono un “lavoro sicuro”, che poi tanto sicuro non è più, vista la sovrabbondanza di candidati.
È vero che un letterato dovrà essere versatile e prestarsi a lavori dei quali forse non conosceva neanche l'esistenza; non si può nemmeno negare il consistente problema del precariato.
È anche vero, però, che la capacità di reinventarsi di chi si è laureato in materie umanistiche può essere notevole.
Io stessa ho sperimentato questa realtà l'anno scorso: ci possono sempre essere offerte di lavoro inaspettate.
4) "Chi fa Lettere/Filosofia ecc. non si sa divertire!"
La mia splendida esperienza universitaria dimostra l'esatto contrario.
Si può frequentare una facoltà umanistica e, al tempo stesso, sapersi divertire.
È vero, forse i laureati in Economia o Moda o Design sono più informati di noi sui locali più alla moda della grande città, sulle feste di tendenza o sulle cosiddette “serate universitarie”.
Però noi letterati siamo molto allegri, conviviali, sappiamo cosa mangiare e, credetemi, grazie ad Alceo, Orazio e tutti i loro amici, sappiamo decisamente cosa bere.
La nostra massima aspirazione è ricreare l'atmosfera di festa degli antichi, dai banchetti organizzati dagli imperatori ai riti dionisiaci (da sempre e per sempre rimpianti).
Inoltre, non abbiamo bisogno di viaggi fin dall'altra parte del mondo: c'è sempre qualche piccolo angolo culturale nelle vicinanze che non abbiamo visto e che vogliamo visitare, ed ecco che la nostra voglia di vacanze è già soddisfatta.
Infine, ci divertiamo in modo vario: nel corso degli anni, infatti, ho organizzato con gli amici delle uscite per andare a teatro, a vedere dei musical, a visitare mostre, a girare festival. Basta con questo monopolio dei locali notturni, insomma!
5) "Lo studio di arte e letteratura non serve più a niente!"
Innanzitutto io rimango sempre male di fronte a chi mi dice una cosa del genere, non solo per la pochezza di un simile pensiero, ma anche perché ci troviamo in Italia, una delle più straordinarie culle della civiltà mondiale.
Spero di non sembrare troppo polemica o “in lotta”, come spesso qualcuno mi ha definita, ma ho proprio la necessità di togliermi un sassolino dalla scarpa.
Troppo spesso, negli ultimi anni, ho avuto l'impressione che le persone che ci governano (di qualunque colore politico), le persone che diffondono le opinioni su scala nazionale e quanti occupano le alte sfere del nostro Paese abbiano tutte un medesimo obiettivo.
Vogliono farci credere che l'istruzione non sia poi così importante.
Che serve sapere un pochino di tutto e basta, solo per avere una carriera il più possibile sfavillante.
Che i professori di ogni ordine e grado sono solo figure noiose ed obsolete che creano problemi.
Che l'apprendimento è qualcosa di facile, veloce e che funziona a comando.
Che i prodotti culturali migliori che possiamo trovare sono serie tv e reality show trash, e chi se ne frega dei premi letterari e degli autori contemporanei.
Ci stanno riempiendo di mediocrità in ogni campo, facendoci credere che tutto ciò sia normale.
Per scrivere un libro basta essere personaggi noti, per essere personaggi noti basta poco e niente e poco e niente è esattamente quello che molti ragazzi in età scolare (purtroppo) hanno voglia di fare.
Ed allora sì, passare un pomeriggio intero a chiedersi perché Ungaretti parla di morte ed è invece tanto attaccato alla vita o perché Caravaggio dipinga con un tratto diverso rispetto a Michelangelo può sembrare inutile.
Io penso che stiano facendo tutto questo per sottometterci. Ci stanno soltanto dando una serie di caramelle avvelenate.
Ci vogliono ignoranti, e quindi docili, obbedienti, manipolabili, e persino servili con il più forte.
È per questo che noi dobbiamo fregare il sistema.
Dobbiamo studiare!
Mi auguro che questa “top five” relativa ai pregiudizi sui letterati e sui laureandi in Lettere vi sia piaciuta.
Ovviamente ci sarebbe molto altro da dire su alcune tematiche.
Sicuramente ho tralasciato qualche altro irrinunciabile luogo comune.
Per questo motivo aspetto i vostri interventi!
Come sempre grazie ed al prossimo post :-)
Molto interessante questo post.
RispondiEliminaCondivido molte cose da laureata in tutt'altro campo: matematica.
Studi matematica? allora vuoi insegnare...NO, non ho mai voluto insegnare ed infatti non insegno!
Matematica? Allora sei inquadrata....mai stata cosa più falsa, anzi, la matematica ti apre la mente
Dimostrazione...adoro leggere e parlare di libri (non scientifici!!)
Ci vogliono ignoranti? certo perché è più facile manipolarci e farci credere qualsiasi cosa...
Hai proprio ragione, possono esserci dei pregiudizi antipatici anche nei confronti di altre Facoltà. Ognuna ha la sua, ahimé! L'importante, come dicevo prima, è scegliere qualcosa che appassioni e continuare a studiare!
EliminaIo se potessi tornare indietro mi iscriverei al liceo classico e poi a Lettere. Purtroppo ho capito troppo tardi cosa fare ed essere da grande :(
RispondiEliminaIo ho fatto così! Tu invece alla fine che cos'hai scelto?
EliminaCiao Silvia, concordo con te su tutti i punti. Riguardo all'ultimo in particolare mi piacerebbe sottolineare come gli stati più ricchi e avanzati (come quelli del Nord Europa, per fare un esempio) siano quelli che più hanno investito nella cultura e nel sistema dell'istruzione: che modello possono offrire alle nuove generazioni di italiani calciatori multimilionari e ricercatori che sono costretti ad andare all'estero per poter vivere una vita dignitosa?
RispondiEliminaCiao Fra! Secondo me anche il mondo della cultura italiana ultimamente si sta facendo tentare da questa mediocrità nociva. Pensa che in Australia studiano l'italiano in tanti, in Germania conoscono i classici greci quasi meglio di noi e noi tra un po' quasi chiudiamo i licei classici...
EliminaUna vera vergogna!
Ciao Silvia, se ti può interessare, ti ho nominata qui: http://langolodiariel.blogspot.it/2016/04/tag-25-fatti-libreschi-su-di-me.html
EliminaCiao Silvia, ho trovato questo articolo molto interessante e molto vicino a me. Io sono laureata in lingue e non ti nascondo che la mia esperienza è simile a quello che hai riportato. Sono d'accordo alla perfezione con tutto quello che hai scritto. A presto!
RispondiEliminaAntonietta
Ciao! Grazie mille per essere passata! Le facoltà di Lettere e Lingue in effetti hanno un po' di punti in comune. Mi fa piacere che l'articolo ti sia piaciuto. A presto :-)
Eliminaciao Silvia!
RispondiEliminaeh capisco quanto diano fastidio certe frasi banali e stereotipate, che in genere non corrispondono al vero, in merito a determinate facoltà.
io che ho una laurea in una facoltà umanistica ne ho sentite di simili..
sradicare certi pregiudizi è dura :/
buon weekend!!
Ciao! è vero, è difficile sradicare questi pregiudizi! La considerazione riservata alle facoltà umanistiche, poi, sembra calare di anno in anno...
EliminaBuon weekend anche a te!! :-)
Ciao! Anche io mi sto laureando in lingue e letterature e mi chiedono troppo spesso perché studio un autore piuttosto che un romanzo... Secondo me è importante per capire l'essere umano informarci della cultura e del pensiero degli antichi, che siano di 50 anni fa come di 600... L'istruzione sta purtroppo calando, rari sono i professor severi e giusti e rari sono gli studenti che vogliono studiare... Questa cosa purtroppo deve cambiare, si spera al più presto
RispondiElimina-G
è vero, è importantissimo conoscere il pensiero di persone come Dante o Shakespeare... che cosa saremmo noi senza di loro?
EliminaE sì, spesso i ragazzi a scuola sono svogliati e ciò obbliga anche l'insegnante più rigido ad abbassare il livello... è necessario stimare in modo differente l'istruzione e la cultura! :-)
Ciao! Eccomi passata dal tuo blog! Mi piace la varietà degli argomenti che affronti, ho sbirciato un pochino e ti seguirò volentieri =)
RispondiEliminaNon studio lettere all'università, ma il mio percorso al liceo è iniziato proprio in ambito umanistico e poi ho deciso di cambiare strada per molte ragioni. Chi serba questi pregiudizi sono persone molto chiuse, ogni percorso di studi ha le sue difficoltà, chi più o chi meno è sempre studio.
Io e la mia amica diciamo sempre che in questo paese l'ignoranza è ben voluta da tutte le persone ai vertici, così da tirare i fili come burattinai. Che brutta situazione stiamo vivendo!
A presto
Ciao! Grazie mille per essere passata di qui :-)
EliminaCerto, lo studio è sempre difficile ed impegnativo. L'immagine del burattinaio secondo me è proprio azzeccata! Io sono contenta che almeno su queste piattaforme ci possiamo "sfogare" scrivendo e sostenere a vicenda...
A presto!
Ciao! Di nuovo io! Non trovo la tua mail, quindi te lo scrivo qua :)
RispondiEliminaTi abbiamo nominata ad un link party e giveaway ->
http://lasoffittadiamelia.blogspot.it/2016/04/link-party-giveaway-birthday-blog.html?showComment=1459871764238#c4713066121697308534
Speriamo partecipi :)
Brutte bestie gli stereotipi. Mi è piaciuto molto il tuo post e il tuo "sfatare" questi pregiudizi che oltre ad essere sciocchi (per non dire altro) sono anche un po'passè! :)
RispondiEliminaSì, lo penso anche io! Questi stereotipi, oltre ad essere fastidiosi, appartengono proprio ad un'altra epoca, secondo me!!
EliminaGrazie comunque :-)