lunedì 11 novembre 2019

IMPEGNO POLITICO E DISIMPEGNO SENTIMENTALE

Lirici greci    #2





Cari lettori,
per la nostra rubrica “L’angolo della poesia”, oggi siamo al nostro secondo appuntamento con i lirici greci.

Se l’altra volta abbiamo letto insieme i primissimi frammenti di lirica greca, ovvero le esortazioni alla guerra ed i canti della vittoria, oggi ci soffermiamo su due poeti di epoca successiva, molto diversi tra di loro.

Queste sono le loro opere che ho scelto per il post odierno!



MIMNERMO



Il primo dei due artisti di oggi, Mimnermo, è vissuto tra il VII ed il VI secolo a.C. ed è stato sia un poeta lirico che un poeta elegiaco (autore di poemetti dal tono drammatico e dall’argomento romantico).

I frammenti che ho scelto di presentarvi oggi mettono in luce le tematiche principali della poetica di quest’autore: l’amore, i piaceri della vita, il desiderio di godersi la gioventù, la paura della vecchiaia e della povertà. 

Molti di questi argomenti saranno il cuore del periodo d’oro della lirica greca (per esempio delle ormai celeberrime poesie di Saffo). 

Mimnermo è anche il primo in ordine cronologico, tra i lirici, a non incentrare nessuna sua poesia su una tematica sociale. Fa eccezione il frammento numero quattro, un breve racconto mitologico che rimanda ai poemi epici.




1.

Che vita mai, che gioia senza Afrodite d’oro?
Ch’io sia morto quando più non mi stiano a cuore
l’amore segreto, i dolci doni e il letto:
questi sono i fiori della giovinezza, desiderabili
per gli uomini e le donne. Quando poi dolorosa sopravviene
la vecchiaia, che rende l’uomo turpe e cattivo,
sempre nell’animo lo corrodono tristi pensieri;
e di vedere i raggi del sole non gioisce,
ma è odioso ai ragazzi e in dispregio alle donne:
così penosa fece il dio la vecchiaia.


2.

Come le foglie che fa germogliare la stagione di primavera
ricca di fiori, appena cominciano a crescere ai raggi del sole,
noi, simili ad esse, per un tempo brevissimo godiamo
i fiori della giovinezza, né il bene né il male conoscendo
dagli dèi. Oscure sono già vicine le Kere,
l’una avendo il termine della penosa vecchiaia,
l’altra della morte. Breve vita ha il frutto
della giovinezza, come la luce del sole che si irradia sulla terra.

E quando questa stagione è trascorsa,
subito allora è meglio la morte che vivere.
Molti mali giungono nell’animo: a volte, il patrimonio
si consuma, e seguono i dolorosi effetti della povertà;
sente un altro la mancanza di figli,
e con questo rimpianto scende nell’Ade sotterra;
un altro ha una malattia che spezza l’animo.
Non v’è un uomo al quale Zeus non dia molti mali.


4.

Ebbe in sorte il Sole una fatica tutti i giorni,
e non c’è mai riposo
per i cavalli e per lui, poi che l’Aurora dita di rosa
lascia l’Oceano e sale su nel cielo.
Il concavo letto, molto desiderato, opera
nelle mani d’Efesto, di oro prezioso, alato,
velocemente, sfiorando le onde, trasporta sul mare
lui, che dorme, dalla regione delle Esperidi
alla terra degli Etiopi, dove il carro veloce e i cavalli
attendono, finché giunga l’Aurora mattutina.
Qui, monta sul suo carro il figlio di Iperione.



SOLONE



Solone è un autore completamente diverso da Mimnermo, anche perché l’attività letteraria non è stata la più importante della sua vita. Egli, infatti, è stato un importante uomo politico ateniese, che ha contribuito all’amministrazione della città ed ha fatto importanti riforme economiche.


Le sue poesie, tra artifici retorici e immagini suggestive, sono di fatto dei brevi saggi di politica: invocazione agli dei affinché proteggano la città, differenze tra Buon Governo e Cattivo Governo, esortazioni ad esercitare la giustizia ed a non essere prepotenti…

Interessante è il frammento 2, che fa riferimento alla battaglia di Salamina, un importante scontro navale al largo di Atene, nonché storica vittoria contro i Persiani.



1.

Splendenti figlie di Mnemosine e di Zeus Olimpio,
Muse Pieridi, la mia preghiera ascoltate.
Concedete che io abbia prosperità dagli dèi beati,
e da tutti gli uomini grande fama per sempre.
Sia io dolce agli amici e aspro ai nemici;
per gli uni degno di onore, per gli altri tremendo a vedersi.
Desidero avere ricchezze, ma possederle ingiustamente
non voglio: sempre, in seguito, giunge Giustizia.
La ricchezza, che danno agli dèi, rimane all’uomo
salda, dalla sua più profonda radice fino alla cima;
la ricchezza, gli uomini cercano con prepotenza,
non viene secondo ordine ma, obbedendo ad azioni ingiuste,
segue controvoglia, e subito a lei si mescola Rovina;
da poca cosa ha inizio, come avviene per il fuoco:
debole è il principio, ma funesta la fine.
Tra i mortali non durano le opere della prepotenza.
Il compimento di tutte le cose Zeus sorveglia e, all’improvviso
- come spazza subito le nuvole il vento
di primavera che, rimosso il fondo del mare sterile,
dalle molte onde, sulla terra che produce frumento
distrugge i bei lavori dei campi, e giunge poi al cielo, l’inaccessibile
sede degli dèi, e fa di nuovo vedere il sereno;
limpida rifulge allora la forza del sole sulla pingue
terra, e nessuna nube si può più vedere-;
così è la punizione di Zeus, ma non in ciascuna occasione,
come fa un mortale pronto alla collera.
Mai gli sfugge chi ha un cuore
malvagio, ma sempre alla fine si disvela.
Chi paga subito, chi dopo. Scampino pure alcuni
e non li colga il fato divino che sopraggiunge;
esso viene ugualmente dopo. Paga chi è senza colpa:
o i figli, o la stirpe in futuro.


2.

Io stesso venni araldo dalla bella Salamina,
invece di un discorso, avendo composto una poesia, universo di parole.

* * *

Fossi io di Sicino o di Folegandro,
invece di Ateniese, scambiata la patria!
Tra gli uomini presto correrà questa fama:
«È un Attico costui, di quelli che abbandonarono Salamina.»

* * *

Andiamo a Salamina, a combattere per la bella
isola, e a scrollarci di dosso la vergogna pesante.



3.

Mai, per decreto di Zeus o per volere degli dèi beati,
immortali, la nostra città cadrà in rovina:
una tale custode, magnanima, dal padre possente,
Pallade Atena, tiene le mani dall’alto su essa.
I cittadini, con le loro stoltezze, vogliono distruggere,
proprio loro, la grande città, corrotti dal denaro.
Ingiusta è la mente dei capi del popolo, cui incombe
patire molti dolori per grande tracotanza.
Essi non sanno contenere l’insolenza, né attendere
alle gioie presenti, nella pace del banchetto.

* * *

si arricchiscono cedendo ad azioni ingiuste

* * *

non risparmiando proprietà sacre né pubbliche,
rubano e rapinano, chi da una parte chi da un’altra.
Non curano i sacri fondamenti di Giustizia
che, silenziosa, conosce ciò che avviene e che avvenne
e, col tempo, arriva per punire.
Questa piaga, cui non si può sfuggire, pervade tutta la citta;
ed essa cade presto nell’odiosa servitù,
che desta la rivolta civile e la guerra assopita,
fonte di rovina per l’amabile gioventù di molti.
A causa dei nemici, la città molto amata
si consuma in riunioni care agli ingiusti.
Questi mali fra il popolo si aggirano; dei poveri
molti giungono nei paesi stranieri,
venduti e legati a turpi catene.

* * *

Così, il male pubblico raggiunge in casa ciascuno;
e la porta del cortile non riesce a trattenerlo:
oltre l’alto muro salta, e ti stana comunque,
anche se ti sei rifugiato nella parte più interna della casa.
Questi insegnamenti l’animo mi spinge a dare agli Ateniesi:
Cattivo Governo genera molti mali alla città;
Buon Governo ogni cosa fa vedere corretta e in ordine.
Spesso, attorno agli ingiusti getta ceppi:
leviga le asperità, fa cessare l’alterigia, oscura la tracotanza;
dissecca i germogli nascenti della sventura;
le storte sentenze raddrizza, mitiga
le azioni superbe; interrompe le opere della discordia;
pone fine al rancore della funesta contesa. Sotto di esso,
tutto è per gli uomini ordinato e assennato.




...quali di questi autori preferite?
Vi piace di più il poeta dell’amore e del disimpegno o quello attivo nella politica e nella società?
State apprezzando questo viaggio nell’Antica Grecia?
Fatemi sapere!
Grazie per la lettura, al prossimo post :-)

8 commenti :

  1. Cara Silvia, non ce che dire, tutto molto interessante, detto da te come esperta...
    Ciao e buona settimana con un forte abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso

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    1. Ciao Tomaso! Tra i vari argomenti che ho studiato, la Grecia Antica (tra teatro, epica e poesia) è una delle mie passioni, quindi mi fa piacere interessare anche altre persone! Buona settimana anche a te :-)

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  2. Mi unisco a Tomaso nel farti i miei complimenti, sai rendere ogni argomento affascinante, sei o saresti una prof. in gammbissima. Buon pomeriggio e buona settimana.
    sinforosa

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    1. Ciao Sinforosa! In questi anni ho fatto un po' di supplenze :-) E mi fanno davvero piacere i tuoi complimenti! Riuscire ad interessare altre persone (giovani o adulte) è sempre una bella sfida! Buon pomeriggio e buona settimana :-)

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    2. Perdona l’errore: gambissima. :)

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    3. Sii avevo capito non ti preoccupare :-) Grazie comunque!

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  3. Ciao.scusa la mia assenza ma ho il PC fuori uso e col touch non mi trovo per niente..ma questo ci tenevo a dirtelo..ti ricordi del film Green book che volevi tanto vedere?esce martedi'19 col TV sorrisi e canzoni a 9.90 euro..io lo prendo sicuro!!bacio

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    1. Ciao!! Mi fa tanto tanto piacere risentirti :-) Spero che risolverai presto i problemi tecnici!! Grazie mille per il consiglio e per l'attenzione con cui leggi il mio blog!! Un abbraccio :-)

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