lunedì 6 maggio 2019

ANTONELLO DA MESSINA

Il maestro del Quattrocento a Palazzo Reale




Cari lettori,
nuovo appuntamento per la rubrica “Consigli artistici”!

Oggi vi presento la mostra di Palazzo Reale, a Milano, dedicata ad Antonello da Messina, uno dei più importanti pittori del Quattrocento italiano.

L’esposizione non è purtroppo grande come altre che ho visto, un po’ perché i quadri del maestro hanno grandissimo valore, un po’ perché alcune di esse hanno subito delle notevoli sfortune. Ciò nonostante, si tratta di una mostra importante, ben organizzata e da visitare...per molti motivi!



Il pittore e lo scopritore di tesori


Fin dalla sala introduttiva della mostra è chiaro al visitatore che i protagonisti sono due. 


Il primo è ovviamente il maestro, Antonello da Messina, dagli esordi alla costruzione di una sua bottega, dalle opere locali all’invito a salire nel Nord Italia, fino alla morte ed alla divisione dei beni tra la vedova, l’amatissima figliastra Caterinella ed il figlio Jacobello, che ha ereditato la passione per la pittura.


Il secondo è Giovanni Battista Cavalcaselle, un critico d’arte e storico italiano che è stato fondamentale nella riscoperta dell’artista. 
Antonello da Messina, infatti, era già citato nelle Vite del Vasari, ma non nel dettaglio come altri artisti. Cavalcaselle, invece, dedica interi quaderni all’analisi delle opere del pittore: riproduce nel dettaglio alcune tele, ne analizza i particolari, scrive delle osservazioni.

Il suo lavoro ha permesso non solo di rendere noto l’operato del maestro siciliano, ma anche di portare alla luce dei dipinti che nel XIX secolo non erano ancora conosciuti. Inoltre, i suoi quaderni sono purtroppo tutto ciò che rimane di alcune pale ed affreschi che sono andati perduti all’inizio del XX secolo.


L’esposizione presenta sia le tele del pittore che i corrispondenti quaderni del Cavalcaselle, il che spiega perché il sottotitolo della mostra è Dentro la pittura.



L’attenzione per il ritratto e la figura umana


Le prime due opere della mostra, San Girolamo nello studio e Crocifissione, presentano già una certa attenzione per la ritrattistica, ma mettono in luce anche altri elementi, come l’interesse per la prospettiva e il realismo nel dipingere il paesaggio.

Nel caso di San Girolamo il santo e studioso è senza dubbio protagonista della tela; egli, però, è inserito in un ambiente chiuso, prospetticamente molto curato, completato da alcuni dettagli, come degli animali dalla probabile valenza simbolica.



Crocifissione, invece, ritrae con grande attenzione al dettaglio Gesù morente, i due ladroni, la Madonna e Maddalena. In secondo piano, però, c’è un curatissimo paesaggio mediterraneo, ed Antonello si permette perfino di inserire il profilo delle Eolie.




Man mano che l’attività artistica di Antonello procede, egli decide di concentrarsi esclusivamente sulla figura umana, lasciando perdere tutto il resto ed invitando chi osserva i suoi quadri a concentrarsi su alcuni particolari del viso. Egli si rivela un grande precursore di Leonardo Da Vinci per quanto riguarda l’introspezione psicologica e l’uso ironico di sguardo e di sorriso.

In tal senso, colpisce un’opera conservata a Cefalù, nota come Ritratto di uomo o meglio Ritratto di ignoto marinaio, una piccola tela che ritrae un volto maschile dallo sguardo intenso e dal sorriso beffardo, sul quale molti critici si sono interrogati.



Pale ed affreschi: ciò che è rimasto


Una sala dell’esposizione mostra ciò che è rimasto di una grande Pala Sacra, attualmente conservata presso gli Uffizi a Firenze. Il soggetto tradizionale (la Madonna con il Bambino e dei Santi) è però interpretato in modo magistrale, con una grande delicatezza nel ritrarre i volti ed una notevole attenzione per i dettagli.


Purtroppo non tutte le pale e gli affreschi di Antonello da Messina hanno avuto la fortuna di sopravvivere e di diventare “resti sublimi”, così come giustamente li definisce la mostra. 

Per questo motivo una sala della mostra è dedicata alla ricostruzione, tramite alcune riproduzioni e gli immancabili quaderni del Cavalcaselle, di alcuni affreschi dei quali purtroppo rimangono soltanto dei frammenti, come la Pala di San Cassiano, l’Annunciazione di Siracusa ed il Polittico di San Gregorio. Quest’ultimo, purtroppo, è andato di fatto perduto nel corso del terremoto del decimo grado della Scala Mercalli che nel 1908 ha praticamente raso al suolo Messina, uccidendo migliaia di abitanti.



Le icone perfette


Un’ultima parte della mostra è dedicata ad alcune delle opere più celebri di Antonello, alle tele che hanno reso il suo stile immediatamente riconoscibile.

Una di esse è l’Annunciata, una tela che ritrae la Madonna nell’atto di ascoltare ciò che l’Angelo Gabriele desidera dirle: lo sguardo è un misto di incredulità e determinazione, il pudico velo azzurro fa risaltare l’intensità dello sguardo ed una delle mani si ritrae, come se ella non si sentisse degna di quello che le sta accadendo.



Un’altra è Ecce Homo, un commovente ritratto di Gesù al palo della flagellazione e coronato di spine, che colpisce il visitatore per il suo sguardo disperato e rivolto a lui.
Gli occhi di Cristo, molto bui e di un nero quasi liquido, sembrano rivolgersi alla folla che gli ha preferito Barabba, mostrando la rassegnazione per quello che sta per accadere e svelando così la fragilità di un Dio che si è fatto davvero uomo.




La mostra rimarrà a Palazzo Reale fino a domenica 2 giugno, quindi avete ancora un mesetto a disposizione!
Come avrete notato, anche se con un po’ di fatica (per quanto riguarda l’Annunciata c’è stata una lunga trattativa con la Regione Sicilia), la mostra è riuscita a radunare delle opere importantissime dell’artista.
Avete visitato la mostra? 
Avete visto delle opere di Antonello da Messina in altri luoghi ed altre occasioni? 
Vi ho incuriosito?
Aspetto, come sempre, un vostro parere.
Grazie per la lettura, al prossimo post :-)

10 commenti :

  1. Cara Silvia, tu con la tua grande cultura ci stai insegnando tanto!!!
    Ciao e buona serata con un forte abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Tomaso! Sono sempre felice che voi apprezziate questi miei post. Buona serata anche a te :-)

      Elimina
  2. Mi piacerebbe molto visitarla, ma purtroppo è troppo lontana da dove vivo.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao! Ti capisco...anche io purtroppo ogni tanto vengo a sapere di mostre interessanti ma molto lontane da me! Spero che anche dove abiti tu ci sia qualcosa di apprezzabile :-)

      Elimina
  3. Avendo frequentato il Liceo Artistico ho studiato Antonello da Messina, ma alcune opere non le conoscevo affatto, come ad esempio l'Ecce Homo. Quindi grazie per il resoconto e per la segnalazione della mostra!😘

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Vanessa! Anche io sono stata contenta di saperne di più :-)

      Elimina
  4. Grazie mille per la notizia Silvia! 😍😍

    RispondiElimina
  5. Una mostra davvero bella e sicuramente merita di essere vista! Sarebbe bello <3 che quadri stupendi, resterei incantata a guardarli dal vivo!
    Grazie per condividere con noi questi momenti culturali :))
    Buona giornata!!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Angela! In effetti davanti ad alcune tele c'era una vera e propria folla di persone incantate :-) Buona giornata anche a te!

      Elimina