Tutto quello che mi è piaciuto in questo mese
Cari
lettori,
il
mese di gennaio del 2019 è giunto al termine! Anche quest’anno,
come già fatto nel corso del 2018, vorrei rispettare l’appuntamento
con i “Preferiti del mese”.
Ecco,
dunque, tutto quello che mi è piaciuto in questo primo mese
dell’anno, dai libri ai film, dalla musica alla poesia!
Il
libro del mese
La
protagonista di Lezioni di disegno è Julia, una donna di 39
anni che nel corso della sua vita ha cambiato lavoro, città e
fidanzato così tante volte da finire per perdere la propria
identità.
Dopo
aver perso per l’ennesima volta ogni punto di riferimento, ella
decide di tornare a Barcellona, dove ancora c’è parte della sua
famiglia, nel corso della primavera del 2016; decide di compiere il
suo viaggio proprio la sera di una ricorrenza importante per la città
e, mentre è sull’aereo, sfoglia una rivista e scopre che la
vecchia villa dei suoi genitori, a Pedralbes, è in vendita.
Julia
chiede subito delucidazioni alla sorella maggiore Anna, che è
rimasta in città e conduce un’esistenza agiata insieme al ricco
marito ed alle figlie. Quest’ultima le confida la sua intenzione di
vendere la villa, che ormai è quasi un peso per la famiglia, e le
chiede di soggiornare proprio lì e di impiegare il suo tempo
svuotando la casa ed accogliendo i potenziali acquirenti.
La
villa di Pedralbes, tuttavia, ha già un’inaspettata inquilina: si
tratta della nipote di Julia, Abril, figlia della “pecora nera di
famiglia” Olga. La ragazza si dimostra a sua volta una persona
piuttosto irrisolta: è iscritta all’Università ma non studia, è
inconcludente ed inaffidabile, ha cattive abitudini e strani amici.
Nonostante una forte diffidenza iniziale, le due “coinquiline per
caso” legano ben presto, soprattutto dal momento in cui,
inscatolando piatti e bicchieri, portano a galla alcuni segreti di
famiglia.
Il
padre di Julia, Anna ed Olga, infatti, negli anni ‘70 è stato uno
dei personaggi più importanti della dittatura franchista, e la loro
madre Gloria, morta da poco, è sempre sembrata la silenziosa ombra
del marito.
Eppure, è quasi la villa stessa a portare alla luce, un
giorno dopo l’altro, alcuni ricordi inaspettati: un disco jazz con
una sorprendente copertina, una fotografia di un concerto rock del
‘76, la visita di una donna ex hippie molto diversa dalle abituali
frequentazioni familiari…
Tutti
questi indizi sembrano delineare un ritratto di Gloria molto diverso
da quello che Julia ricordava. Quest'ultima, infatti, è dominata da un
inspiegabile senso di ansia e panico quando ripensa alla sua vita
familiare e non riesce a ricordare l’origine di queste opprimenti
sensazioni.
Un dubbio su tutti la tormenta: perché i volti che
Gloria scarabocchiava distrattamente su fogli ed agende sono
disegnati sui muri e sui lampioni dei quartieri più degradati di
Barcellona?
Lezioni
di disegno è un romanzo
bellissimo, ambientato sia nella Barcellona contemporanea che in
quella degli anni ‘70. È
una struggente storia d’amore, un’appassionante saga familiare,
una convincente storia di formazione di due donne, madre e figlia,
che devono ancora trovare la loro vera identità.
Il disegno, per le
protagoniste, diventa un mezzo per uscire dai margini
e vivere senza più regole imposte, bensì facendo quello che le
rende davvero felici.
Il
film del mese
Marco
Giallini, Alessandro Gassmann e Gianmarco Tognazzi sono
rispettivamente Moreno, un disoccupato che non sa come pagare gli
alimenti all’ex moglie, Sebastiano, un uomo intrappolato nella
routine di un matrimonio infelice, e Giuseppe, un commercialista che
lavora con il suocero e ne subisce le angherie.
Come
fa loro notare Gianfranco (interpretato dal regista Massimiliano Bruno), un loro ex compagno di scuola che è diventato
ricco, sono tre “poracci”, come si direbbe a Roma, che vivono
alla giornata.
La
loro ultima trovata è quella di proporre dei giri turistici per la
città in quelli che sono stati i principali luoghi d’azione della
Banda della Magliana.
Un
giorno, però, i tre, mentre si ritrovano nel bar che era il
quartiere generale dei temutissimi criminali, ormai diventato un
locale cinese, attraversano quella che sembra un’innocua
finestrella ed è invece una sorta di varco spazio-temporale.
Una
volta passati dall’altra parte, essi si ritrovano sempre a Roma, ma
nell’estate dell’82, anno che ha decretato la fine dell’epopea
criminale della Banda della Magliana. Purtroppo essi si scontrano
subito con Renatino (Edoardo Leo), uno dei più temuti boss della
banda, e si ritrovano ad avere un conto in sospeso con lui sia per
motivi di denaro che sentimentali, in quanto Sebastiano attira
l’attenzione della donna del criminale.
Una
sola sembra la strada per farsi amico il pericoloso delinquente e
riuscire a tornare nel 2018 tramite il portale spazio-temporale che
c’è nel bar: la previsione del futuro. Giuseppe, infatti, è un
vero esperto di calcio e ricorda perfettamente tutti i risultati ed i
goal segnati del Mondiale dell’82… e Renatino non vede l’ora di
arricchirsi con le scommesse!
Ho
trovato Non ci resta che il crimine una commedia molto
fantasiosa ed originale. L’idea di tornare indietro nel tempo è
stata utilizzata molte volte, prima tra tutte in Non ci resta che
piangere, chiaramente omaggiato dal titolo di questo film.
Questa
volta, però, il salto temporale non è molto ampio, e consente ai
protagonisti di rivedere persino se stessi da ragazzini.
La
pericolosissima Banda della Magliana, di solito protagonista di (bei)
libri e film dal tono a metà tra il thriller e l’inchiesta, viene
qui ridicolizzata fino a diventare una sorta di macchietta, tra la
gelosia ossessiva a causa di una canzonetta e il culto per le band
degli anni ‘80.
I
momenti divertenti non mancano...vedere per credere!
La
musica del mese
Un’artista
che ho sempre apprezzato a livello di singoli radiofonici, ma che non
mi ero mai soffermata ad ascoltare più di tanto, è Jess Glynne.
Alla
fine del 2018 è uscito il suo nuovo disco Always in between,
e devo ammettere che in queste settimane l’ho ascoltato più volte
molto volentieri.
Ultimamente
mi sembra che anche il pop femminile stia subendo il fascino del
rap/trap e che molte cantanti stiano proponendo, se non album interi,
almeno singoli nei quali le abilità vocali e la melodia passano in
secondo piano rispetto a strofe quasi parlate ed al sottofondo
elettronico.
All’interno
di questo panorama, che non mi entusiasma più di tanto, Jess Glynne
costituisce una notevole eccezione. Certo, forse rispetto a tante
altre artiste è meno conosciuta perché propone un pop più
tradizionale, che però è decisamente più nelle mie corde.
I
brani di questo disco, splendidamente cantati, parlano quasi tutti di
fragilità interiori e di difficoltà personali, tra la paura di
farsi travolgere da esse e la forte volontà di sconfiggerle. In
questo senso, un ottimo esempio è l’ultimo singolo Thursday:
E
ci sono tante cose che potrei cambiare così sottilmente
ma
perché dovrei soccombere a qualcosa di così diverso da me?
Mi
hanno sempre insegnato ad essere solo me stessa
a
non cambiare per nessuno
voglio
ridere, voglio piangere,
non
voglio nascondere queste lacrime dentro ai miei occhi
non
voglio svegliarmi e sentirmi insicura
voglio
cantare, voglio danzare,
voglio
sentire che l’amore è tornato tra le mie mani di nuovo
voglio
solo sentirmi bella!
Molto
significativo è anche un brano dal titolo Insecurities:
Ogni
lentiggine sul mio viso ha un suo motivo
è
valsa la pena di sanguinare per ogni cicatrice che ho
Ogni
riccio sulla mia testa è un tesoro…
Sono
libera ma fragile,
sono
felice ma preoccupata,
sono
serena ma anche così spaventata…
Ho
cicatrici sulla mia anima che ho paura di mostrare
ho
pianto stamattina ma non lo sapresti mai…
Devo
lasciar andare, sono solo le mie insicurezze!
La
poesia del mese
Per
il mese di gennaio ho scelto una poesia di Alfonso Gatto, dal titolo
Inverno a Roma, che descrive questa stagione attraverso gli
occhi dei bambini.
I
bambini che pensano negli occhi
hanno
l’inverno, il lungo inverno. Soli
s’appoggiano
ai ginocchi per vedere
dentro
lo sguardo illuminarsi il sole.
Di
là da sé, nel cielo, le bambine
ai
fili luminosi della pioggia
si
toccano i capelli, vanno sole
ridendo
con le labbra screpolate.
Son
passate nei secoli parole
d’amore
e di pietà, ma le bambine
stringendo
lo scialletto vanno sole
sole
nel cielo e nella pioggia. Il tetto
gocciola
sugli uccelli della gronda.
Le
foto del mese
Ho
iniziato il mese con una piccola vacanza nella mia Varazze, la mia
seconda casa. Ecco uno scatto di un bellissimo vascello piratesco che faceva parte delle luminarie natalizie!
Il
2 gennaio abbiamo fatto una passeggiata fino a Celle Ligure,
cittadina più piccola di Varazze ed a pochi km. Nonostante il forte
vento, ci siamo goduti un bellissimo paesaggio!
Come
ogni anno, a gennaio, è ormai tradizione il falò di Sant’Antonio
nel mio quartiere: un po’ di risate con gli amici davanti al fuoco,
tra un bicchiere di vin brulé e le prime chiacchiere di Carnevale!
Questo
è stato il mio mese di gennaio!
Gli impegni e gli imprevisti non sono mancati, ma nemmeno le belle sorprese. Nel complesso è stato un inizio anno positivo ed abbastanza tranquillo.
Gli impegni e gli imprevisti non sono mancati, ma nemmeno le belle sorprese. Nel complesso è stato un inizio anno positivo ed abbastanza tranquillo.
Voi
che cosa mi raccontate? Che cosa vi è piaciuto di più nel corso di
queste ultime settimane? Fatemi sapere!
Grazie per la lettura, ci leggiamo in febbraio :-)