giovedì 15 novembre 2018

PICASSO: LE METAMORFOSI

L'artista spagnolo ed il suo amore per la classicità a Palazzo Reale




Cari lettori,
per la nostra rubrica “Consigli artistici”, oggi vi racconto una mostra che ho visto qualche giorno fa a Palazzo Reale. Si tratta di un’esposizione dedicata a Picasso, un artista che di sicuro non ha bisogno di presentazioni.

Quando, all’inizio dell’autunno, ho visto la pubblicità dell’esposizione, mi sono molto incuriosita, perché, come sempre accade quando si ha a che fare con un artista famosissimo che ha prodotto molte opere, mi chiedevo quale logica avrebbero seguito i curatori.


Il tema scelto si è rivelato essere quello delle Metamorfosi, ovvero, parlando più in generale, i rapporti di Picasso con il mito e la classicità greca e romana.
La mostra, infatti, non presenta soltanto quadri e sculture dell’artista, ma anche opere classiche di diverse epoche ed alcuni lavori di artisti a lui contemporanei; si cerca di porre l’accento non solo sull’amore che egli nutriva per la grecità, ma anche sul fascino che Roma esercitava su di lui.


Voi lettori conoscete la mia passione per il periodo classico e per le tragedie greche in particolare, quindi immaginerete che sono stata davvero felice di scoprire il tema della mostra.

Vediamo insieme perché vale la pena di andare a dare un’occhiata a Palazzo Reale!



Rodin, il bacio e gli amanti



La prima sala dell’esposizione si discosta leggermente dalla tematica generale e pone al centro della scena l’amore e l’iconografia degli amanti in varie declinazioni.

In questo caso, i modelli di Picasso sono una statua di Rodin con due amanti che si abbracciano ed alcuni antichi frammenti di oscillum (delle piccole statuette con due volti che si baciano).


È proprio il tema del bacio a piacere molto all’artista, che lo ripropone in varie tele di diverse dimensioni. L’abbraccio tra gli amanti, talvolta in bianco e nero ed altre volte in colori vivaci, diventa quasi una lotta.
La commistione di sentimenti positivi e negativi è tipica della produzione di Picasso, soprattutto quando si tratta di ritrarre l’amore.



Il mito di Arianna



Tra le tante donne cantate e raccontate dalla mitologia antica, quella che sicuramente attrae maggiormente l’immaginario di Picasso è Arianna, la ragazza che prima aiuta Teseo a sconfiggere il Minotauro e poi, abbandonata dall’amato, trova una nuova vita insieme al dio Bacco.

Proprio per via della sua appassionante storia, Arianna riesce ad essere, allo stesso tempo, un simbolo di fedeltà amorosa e di tradimento familiare.


Di conseguenza, non è un caso che Picasso ritragga la fanciulla del mito con le sembianze di Marie Thérèse, una donna da lui molto amata che aveva però messo in crisi il suo primo matrimonio.


Arianna viene immortalata in primo piano ed a figura intera, da sveglia ma soprattutto mentre sogna. Nella dimensione onirica della fanciulla ci sono soprattutto il suo passato ed il Minotauro, una figura mitica molto importante per l’immaginario di Picasso.



Il Minotauro, il Fauno, Zeus



Come ogni suo collega, anche il vulcanico artista spagnolo crea delle figure che per lui sono una sorta di alter-ego.

Per quanto riguarda la mitologia, la figura più importante per lui è sicuramente quella del Minotauro. La sua identificazione con questo singolare personaggio risale addirittura alla sua infanzia, quando, di fronte al capezzale della sorellina moribonda, egli fa voto di non toccare più un pennello se ella sopravvivrà.
Purtroppo la bambina viene a mancare e Picasso, nel suo cuore, si “trasforma” nel Minotauro, ovvero nella creatura metà uomo e metà toro che sacrifica fanciulle innocenti.


Il lato più giocoso della sua personalità è invece espresso tramite alcuni dipinti che ritraggono i Fauni, creature dalle zampe caprine che, secondo il mito, popolano le campagne ed i boschi, spaventano i pastori e molestano le ninfe.
Il riferimento ad alcuni tratti del suo carattere, come il suo isolamento nei periodi di creatività ed il suo amore per l’altro sesso, è piuttosto evidente.


Un ultimo alter ego del pittore è infine Zeus, il re degli dei dalle molte amanti. In una serie di disegni, infatti, egli illustra il ratto di Europa, la fanciulla che il dio aveva sedotto dopo essersi tramutato in toro (proprio come il Minotauro).



Le donne ed i vasi greci



Le forme femminili sono da sempre uno dei soggetti più importanti delle opere di Picasso. In questa esposizione sono due, in particolare, gli aspetti che vengono messi in luce.


Il primo è il tentativo dell’artista di riprodurre, nelle sue tele, alcune statuette classiche che ritraevano donne sedute su una sedia e piangenti.
Egli contempla la fissità della composizione ed il silenzioso dolore delle figure ritratte, e prova a dar loro un nuovo colore ed un’inedita vitalità nei suoi dipinti.


Il secondo è la reinvenzione del classico parallelismo tra le forme delle donne e le anse dei vasi greci. Egli infatti afferma che, se tradizionalmente si pensa che le curve dei vasi riprendano quelle femminili, egli vuole fare l’esatto contrario: osservare una donna e ritrarla come un vaso, nell’essenzialità delle sue forme.
Osservando alcuni disegni quasi geometrici che riempiono una delle sale della mostra, il visitatore ha l’impressione che l’artista sia decisamente riuscito nel suo intento.



L’arte cicladica ed i bagnanti



Un’altra fonte di ispirazione per Picasso è l’arte cicladica, da sempre disprezzata da molti critici perché piuttosto elementare ed incapace di reggere il confronto con quella classica.

L’artista, a differenza di molti suoi contemporanei, trova che le piccole statue cicladiche antropomorfe siano affascinanti nella loro semplicità.

È proprio l’osservazione di queste opere a dargli l’idea di rappresentare alcune figure umane che egli chiama “i bagnanti”. Si tratta di dipinti e di grandi sculture in metallo che pongono al centro dell’attenzione il corpo umano con la stessa essenzialità delle statuette a cui si rifà l’artista.



Le ceramiche di Vallauris



L’ultima sezione della mostra è dedicata al periodo che Picasso ha trascorso a Vallauris, una cittadina della Costa Azzurra che ha un’importante tradizione ceramista.


Il visitatore si trova al centro di una serie di teche, alcune delle quali conservano delle opere classiche alle quali Picasso si è ispirato, ed altre delle effettive opere dell’artista.

Ancora una volta, è evidente l’omaggio alla classicità, che non si esprime soltanto attraverso la riproduzione dei classici vasi, ma si estende anche a molti oggetti che in epoca antica erano di uso quotidiano e che con il tempo sono stati dimenticati.




La mostra resterà a Palazzo Reale fino al 17 febbraio...c’è un po’ di tempo per visitarla!
Credo che, se abitate come me in Lombardia, non si possa proprio dire di no a Picasso ed alle sue “metamorfosi”!
Fatemi sapere se avete visto la mostra, se vi è piaciuta, se vi incuriosisce!
Grazie per la lettura, al prossimo post :-)


8 commenti :

  1. Grazie per questa visita virtuale alla mostra, è andato anche mio figlio e mi ha inviato alcune foto. Buona serata.
    sinforosa

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    1. Ciao! Sono contenta che sia piaciuta anche a tuo figlio :-) Buona serata!

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  2. Bella e interessante questa mostra a tema, che lega le opere di picasso, molto suggestive e particolari, al mondo greco-romano.
    Grazie perché mi fai conoscere mostre che non potrei visitare :)

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    1. Ciao Angela! Io cerco di approfittare dei giorni in cui sono in città per vari motivi, anche perché in settimana è sempre più o meno fattibile, nel weekend c'è tanta gente...e più si avvicineranno le feste, più la situazione peggiorerà! Comunque sono contenta di esservi utile!

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    2. si, certo, immagino che tu vada quando puoi e che ci sia molta gente (fortunatamente, aggiungerei :-D ); io comunque mi riferisco al fatto che sono mostre che, almeno per quanto ne so io, purtroppo non arrivano proprio nè nella città in cui vivo nè nelle immediate vicinanze... :/
      per questo ti ringraziavo ;)

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    3. Ho capito! è vero che ogni angolo d'Italia ha le sue bellezze artistiche, ma credo che, a livello di esposizioni temporanee, le grandi città come Milano e Roma offrano più occasioni rispetto ad altre zone...

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  3. Interessante la mostra di Picasso, queste opere non le conoscevo! Io per storia dell'arte ho portato Picasso alla tesina di maturità, con il quadro La famiglia di saltimbanchi!😊

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    1. Ciao Vanessa! Sicuramente Picasso è stato nelle tesine di molti... è un artista gettonato! Comunque secondo me c'è sempre qualcosa da imparare :-)

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