giovedì 7 giugno 2018

IL BALLO...IN POESIA




Cari lettori,
per la nostra rubrica “L’angolo della poesia”, oggi vi vorrei proporre una serie di componimenti dedicati ad una delle mie più grandi passioni: la danza. 

Come ho già raccontato in questo tag, pratico danza moderna da quando andavo alle scuole medie. Per me si tratta di una passione irrinunciabile, e di recente ho anche deciso di ampliare i miei orizzonti con un corso di latino americano-aerobica che frequento al lunedì e che mi sta piacendo molto.

Queste poesie mi hanno molto colpito e spero che piacciano anche a voi!



Piccolo valzer viennese, di Federico Garcìa Lorca


(La scuola di danza, di Edgar Degas)


A Vienna ci sono dieci ragazze,
una spalla dove singhiozza la morte
e un bosco di colombi disseccati.
C’è un frammento del mattino
nel museo della brina.
C’è un salone con mille finestre.
Ahi, ahi, ahi, ahi!
Prendi questo valzer con la bocca chiusa.
Questo valzer, questo valzer, questo valzer,
di sì, di morte e di cognac
che bagna la coda in mare.

T’amo, t’amo, t’amo
con la poltrona e col libro morto,
nel malinconico corridoio,
nell’oscura soffitta del giglio,
nel nostro letto della luna
e nella danza che sogna la tartaruga.
Ahi, ahi, ahi, ahi!
Prendi questo valzer con la cintura spezzata.

A Vienna ci sono quattro specchi
dove giuocano la tua bocca e gli echi.
C’è una morte per piano
che tinge d’azzurro i ragazzi.
Ci sono mendicanti sui tetti.
Ci sono fresche ghirlande di pianto.
Ahi, ahi, ahi, ahi!
Prendi questo valzer che muore nelle mie braccia.

Perché t’amo, t’amo, amor mio,
nella soffitta dove giuocano i bambini,
sognando vecchie luci d’Ungheria
nei rumori della tiepida sera,
vedendo pecore e gigli di neve
nel silenzio oscuro della tua fronte.
Ahi, ahi, ahi, ahi!
Prendo questo valzer del “t’amo sempre”.

A Vienna ballerò con te
con una maschera
di testa di fiume.
Guarda che rive di giacinti!
Lascerò la mia bocca tra le tue gambe,
l’anima in fotografie e gigli
e nelle onde oscure del tuo passo
voglio, amor mio, amor mio, lasciare
violino e sepolcro, i nastri del valzer.



Da Monologhetto, di Giuseppe Ungaretti


(Danza a Bougival, di Auguste Renoir)


Ovunque, per la scala della nave,
per le strade gremite,
sui predellini del tramvai,
non c’è nulla che non balli,
sia cosa, sia bestia, sia gente,
giorno e notte, e notte
e giorno, essendo Carnevale.
Ma meglio di notte si balla,
quando, uggiosi alle tenebre,
dalla girandola dei fuochi, fiori,
complici della notte,
moltiplicandone gli equivoci,
tra cielo e terra grandinano,
screziando la marina livida.
Si soffoca dal caldo:
l’equatore è a due passi.
Non penò poco l’Europeo a assuefarsi
alle stagioni alla rovescia,
e, più che mai, facendosi
il suo sangue meticcio:
non è Febbraio il mese degli innesti?
E ancora più penò,
il suo sangue, facendosi mulatto
nel maledetto aggiogamento
d’anime umane a lavoro di schiavi;
ma, nella terra australe,
giunse alla fine a mettere un solleone,
la propria più inattesa maschera.
Non smetterà più di sedurre
questo Febbraio falso,
e,
fradici di sudore e lezzo,
stralunati si balli senza posa
cantando di continuo, raucamente,
con l’ossessiva ingenuità qui d’uso…



Gran valzer, di Herman Hesse


(Festa della corte viennese, Wilhelm Gause)


Una sala chiara di candele
e suono di speroni e oro d’alamari.
Nelle mie vene pulsa il sangue.
Fanciulla mia, dammi il boccale!
E adesso al ballo! Infuria il valzer;
infiammato dal vino arde il mio petto
avido di ogni piacere non goduto.
Alle finestre nitrisce il mio cavallo.

E alle finestre la notte ammanta
l’oscuro campo. Ci porta di lontano
il vento un echeggiare di cannoni.
Ancora un’ora prima della battaglia!
«Danza più svelto, tesoro, il tempo
dilegua e la tempesta piega i giunchi
che saranno il mio letto questa notte.»

Forse letto di morte. «Evviva musica!»
Con sorsi ardenti beve il mio sguardo
la bella giovane e rossa vita,
beve senza saziarsi alla sua luce.
Ancora un ballo! Come si estingue con lo splendore
delle candele suono e passione, intreccia mesto
il raggio lunare la sua corona di morti amare.
«Evviva musica! Alla danza vacilla la casa,
strepita concitata la spada alla colonna».
Alle finestre nitrisce il mio cavallo.



Danza nell’orto della Petenera, di Federico Garcìa Lorca


(Scuola di danza-2, Edgar Degas)


Nella notte dell’orto
sei gitane
vestite di bianco
danzano.

Nella notte dell’orto
incoronate
di rose di carta
e di busnaghe.

Nella notte dell’orto,
i loro denti di madreperla
incidono l’ombra
bruciata.

Nella notte dell’orto,
le loro ombre si allungano,
e toccano il cielo
viola.



Canto alternato per la danza, di Johannes W.Goethe


(Ballo in città, Auguste Renoir)


GLI INDIFFERENTI

Vientene, o bella, vien meco alla danza,
la danza il giorno della festa abbella;
se il mio tesor non sei, puoi diventarlo,
se nol diventerai, balliamo o bella.
Vientene, o bella, vien meco alla danza,
la danza il giorno della festa abbella.

GLI AMANTI

Senza te, caro, che sarian le feste?
Senza te, dolce, che sarian le danze?
Non ballerei se ‘l mio tesor non fossi,
se ‘l fossi sempre, io vivrei sempre in festa.
Senza te, caro, che sarian le feste?
Senza te, dolce, che sarian le danze?

GLI INDIFFERENTI

Essi faccian l’amore e noi danziamo:
languido amore delle danze è schivo.
Noi giocondi intrecciamo giri e carole
e sfuggan gli altri nell’oscuro bosco.
Essi faccian l’amore e noi danziamo,
languido amore delle danze è schivo.

GLI AMANTI

Danzino pur: noi passeggiam frattanto,
ch’è la celeste danza dell’amore,
amor ch’è presso i loro scherni intende
e presto ne farà le sue vendette.
Danzino pur: noi passeggiam frattanto,
ch’è la celeste danza dell’amore.



Balliamo ormai tutt’e tre, amiche di Airas Nunez


(Ballo in maschera all’Opéra, Edouard Manet )


Balliamo ormai tutt’e tre, amiche,
all’ombra dei noccioli fioriti,
e chi grazia avesse come noi graziose,
amando amico,
all’ombra dei noccioli fioriti
verrà a ballare.

Balliamo ormai tutt’e tre, sorelle,
qui sotto il ramo di questi noccioli,
e chi fosse leggiadra come noi leggiadre,
amando amico,
qui sotto il ramo di questi noccioli
verrà a ballare.

Mio Dio, amiche, sotto il ramo in fiore
balliamo finché dell’altro si faccia,
e chi fosse bella come noi lo siamo,
amando amico,
qui sotto il ramo, sol che noi balliamo,
verrà a ballare.




Spero che questa carrellata di poesie vi sia piaciuta. 
Per me questa settimana è dedicata alla danza… domani sera ho lo spettacolo! 
Quale componimento vi ha colpito di più? Fatemi sapere! 
Grazie per la lettura, al prossimo post :-)

13 commenti :

  1. Cara Silvia, dopo la grande fila di poesie, la bellezza del valzer viennese.
    Ciao e buon pomeriggio con un forte abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso

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    1. Ciao Tomaso! Pensa che domani sera alcune mie amiche si esibiranno in un omaggio a Strauss, il maestro del valzer viennese! Avranno dei bellissimi costumi bianchi e blu cobalto :-) Buon pomeriggio anche a te!

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  2. Danza nell’orto della Petenera, così concisa e quasi fiabesca, mi ricorda danze di fate ;)

    Questa carrellata mi ha fatto anche ripensare, per associazione di idee, a Ripenso il tuo sorriso di Montale, dedicata al ballerino russo Kniaseff e al centro di una clamorosa gaffe del Ministero dell'Istruzione in occasione della maturità 2008.

    In bocca al lupo per domani sera ;)

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    1. Ciao! Puoi non credermi, ma io ho fatto la Maturità proprio nel 2008 (un decennio fa, aiuto!) ed ho scelto proprio questa poesia per la prima prova. Nonostante tutto, ricordo con piacere questo bellissimo componimento!

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    2. E' vero che sei classe '89! Beh, io sono del '90, quindi comprendo :P

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  3. Ho sempre amato e ammirato coloro che sanno ballare e soprattutto danzare la danza classica e quindi questo tuo post mi piace tantissimo, nelle immagini, belle, e nei versi, bellissimi e pensa che nonostante la mia età cerco di fare un pochettino di danza, che non può che fare bene. Buona serata.
    sinforosa

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    1. Ciao Sinforosa! Fai benissimo, secondo me ballare fa bene a corpo ed anima a tutte le età! Buona serata :-)

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  4. il mondo della danza è lontano dai miei "campi di esperienza" (e di interesse, ahimè) però i quadri che hai inserito sono ricchi di fascino e le poesie, che non conoscevo, molto belle!!
    in bocca al lupo per domani!!

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    1. Ciao Angela, crepi il lupo! Sono contenta che il post ti piaccia :-)

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  5. Ciao Silvia, non conoscevo le poesie, ma sono molto belle, così come i dipinti! In bocca al lupo per il saggio :-)

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  6. Le poesie abbinate ai quadri sono perfette 😊 mi piace il quadro "Ballo in città" di Renoir. Come è andato il saggio?

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    1. Ciao Vanessa! è andato alla grandissima, grazie! Sono veramente contenta :-)

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